Il carillon di Mechelen

Durante il periodo estivo le Fiandre sono investite da un vento musicale, quello delle campane delle torri più alti di chiese e municipi. L'anno scorso a Grimbergen, mentre ieri sono andata ad uno dei concerti di quest’anno, a Mechelen, un grosso centro, storicamente molto importante, a metà strada tra Bxl e Anversa. I carillon di Mechelen sono famosi, sia per l’accademia musicale ove tale strumento è insegnato, sia per il concorso internazionale di carillon Regina Fabiola.

Il campanile più famoso è quello della cattedrale di Sint-Rombout, ma ieri ho sentito le campane della chiesa Nostra Signora sulla Dijle (Onze-Lieve-Vrouw over Dijle). La chiesa, seconda per grandezza a Mechelen, è davvero imponente. È dotata anche di un bell’organo, racchiuso in una magnifica cassa settecentesca. Il carillon è composto da 50 campane, per un peso totale di 9123 kg, intonate secondo il temperamento equabile con il La1 a 440 Hz. Purtroppo non avevo il programma, ho riconosciuto solamente la trascrizione da un qualche concerto del periodo galante, delle variazioni sulla Follia, dei brani tardo-romantici ed un finale quasi jazz. Il carillonista era il titolare di questa chiesa, Tom Van Peer, un giovane non vedente, talentuoso carillonista,. Ho intuito che avesse un background pianistico prima di leggerne la biografia. Strumentista davvero straordinario! Non solo per l'abilità virtuosistica, ma soprattutto per l’attenzione al fraseggio e all’espressività, due aspetti davvero difficili da controllare con un carillon (vi ricordo che non si suona con le dita, ma con i pugni!). Ho provato a registrare un piccolo video del primo brano, ma il vento e l'inesperienza non hanno aiutato.


Dopo un’ora di concerto, dato il vento gelido e leggermente amareggiata dal fatto di essere stata apparentemente l'unica interessata all'esibizione, ho preso la via del ritorno, rimandando ad occasioni migliori la visita alla città. Allontanandomi dalla chiesa ho sentito un applauso. Ho così scoperto che una decina di persone era riunite in un cortile con tanto di schermo per vedere il carillonista. Che delusione! Non tanto per la tardiva scoperta, quando per la stordita che stava in chiesa che alle mie domande sul concerto aveva risposto sorpresa consigliandomi di tornare l’indomani (domenica) per chiedere informazioni al don. Manco un cartello avevo messo in chiesa o al suo esterno! La disorganizzazione belga ha colpito nuovamente la sottoscritta. Anche le cose belle mi lasciano l’amaro in bocca per colpa di scarsa organizzazione. Viziata dai paesi di lingua tedesca, direi che qui facciano tutto sempre a metà, non si capisce se per pigrizia, incompetenza o semplice noncuranza. Peccato!

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